Voci indipendenti di liberi cittadini nella costruzione e nella vita del partito nuovo
domenica 23 dicembre 2007
AUGURI
a cura di RNxPD
(15:02)
Hieronymus Bosch - Epifania

Auguri di
Buone Feste
e
Felice Anno Nuovo!




Care Amiche e cari Amici,

nel bene e nel male, anche quest'anno sta per concludersi. Dal mio punto di vista il bilancio non è positivo, ma, si sa, io sono un pessimista rompiscatole.

Ho costruito questi due strumenti telematici (la casella di posta elettronica romanordxilpd@gmail.com e il blog http://romanordxilpd.blogspot.com/ ) come mio modesto e personale contributo a una attività del nostro territorio che trovo indispensabile in questa fase di costituzione del PD. Indispensabile (l'attività, non i due strumenti) per bilanciare la deprecabile tendenza degli apparati dei due partiti fondatori a perpetuarsi, con tutti i loro vecchi difetti.

Queste iniziative "editoriali" non possono e non devono essere alimentate da una sola persona. Non possono, perché è materialmente impossibile. Non devono, perché verrebbero meno al loro principale scopo: quello di costituire strumenti per il dialogo (e non monologo) e il confronto di idee.

Purtroppo, debbo constatare (e dipende certamente da una mia incapacità a coinvolgere) che entrambe le iniziative (specie il blog) non hanno avuto successo. Nel senso che non sono pervenute intenzioni di collaborazione.

Ci sono vari modi di intendere la partecipazione. Quella più popolare è passiva. E' invece necessaria una partecipazione attiva, Specie nei momenti fondanti. E gli argomenti non mancano di certo. Basti pensare al lavoro delle commissioni dell'Assemblea nazionale su manifesto, statuto, etica.

Vogliamo limitarci a partecipare nel senso di essere informati ed eventualmente esprimere un voto, quando richiesti, oppure vogliamo dare il nostro contributo di idee?
Mi viene il sospetto che più che partecipare ci piace delegare.
Nulla di male nella delega. Anzi. E' il principio su cui si basa la democrazia nelle moderne società numerose e complesse. Però non basta. La partecipazione delegante (andare a votare per scegliere i rappresentanti o per scegliere tra proposte confezionate da altri) non è sufficiente. Ci vuole anche una partecipazione proponente.
Altrimenti di quale democrazia dal basso stiamo parlando?

Tutto questo per anticiparvi che, in mancanza di volontari che contribuiscano alla redazione di questi strumenti, mi vedrò costretto a chiudere i battenti.

Un affettuoso saluto a tutti.
Nando



COMMENTI:

Grazie per avermi inviato la mail e gli auguri. Penso anch'io che la partecipazione attiva specie in questa fase complessa sia indispensabile e il blog è un ottimo strumento.
Purtroppo però scontiamo la disaffezione di molti, stanchi e depressi di fronte alla confusione, alla mancanza di progettualità e di certezze, disillusi da giochi di potere visti e rivisti e da ottusità inconcepibili.
Il nostro Paese sembra patire un declino inarrestabile, etico, economico, politico, intellettuale.
Siamo all'interno di un'Europa molto vecchia dove tuttavia i nuovi Peasi membri hanno forti spinte in avanti dovute al desiderio di recuperare decenni di immobilismo e alcuni dei Paesi membri storici, grazie alla loro forte strutturazione civica, economica e politica non perdono velocità e uno, la Spagna, corre veloce in un delirio di rinnovamento multicentrico.
E noi? Dove stiamo andando? E con quali strumenti pensiamo di affrontare le sfide che tutti i Paesi sviluppati devono e sempre più dovranno affrontare? Penso alla povertà di molti, all'impoverimento delle fonti energetiche, alle spinte migratorie future che saranno sempre più potenti anche a causa dei mutamenti climatici. E il nostro Sud, ormai geograficamente sempre più vicino al Nord, sommerso di rifiuti, distrutto dalla disoccupazione, dalla malasanità e dalla camorra, lo abbiamo ormai dato per perso?
E allora questo partito nuovo, questo partito nascente, dedichi meno tempo alla propria ristrutturazione interna, abbandoni le vecchie logiche di spartizione di cui tutti ormai siamo nauseati
e seriamente si dedichi a pensare a come portare l'Italia da una fase di galleggiamento suicida ad una fase nuova di propositivà e modernità prima intellettuale e poi fattiva.
Auguri a tutti noi e che Dio ce la mandi buona.

Manolita