Sono arciconvinto che il voto inutile non esiste. Anche quando l'elettore si manifesta con il non voto o la scheda bianca o la scheda annullata. Esistono solo espressioni di voto utili ed espressioni di voto dannose. Ovviamente, sempre in relazione a un determinato punto di vista. Quello che a me pare dannoso ad altri può apparire utile, e viceversa. Chi non vota, di fatto è come se votasse per il favorito dai pronostici. Solo che non ha il coraggio di ammetterlo, in primo luogo verso sé stesso. Di fatto quindi il suo voto risulterà utile a uno dei due concorrenti, il favorito, se questi si conferma vincitore, e dannoso al secondo. Viceversa, se il favorito non si conferma vincitore e passa quello pronosticato come secondo, utilità e danno avranno interpretazioni di segno opposto.
Comunque la si rigiri ci sono solo due tipi di voto: quelli utili e quelli dannosi.
Facciamo un caso concreto, tanto per restare ai fatti di casa nostra, ossia alle ormai prossime elezioni politiche. E prendiamo un punto di vista, giusto per esemplificare: quello della pace. Ma se ne potrebbero prendere altri. Questo mi è stato richiamato alla mente da due recenti episodi.
Alcuni giorni addietro è comparsa una dichiarazione di Martino, l'ineffabile Ministro della Guerra (pardon, della Difesa) di Berlusconi, circa l'opportunità e la voglia di riprendere l'azione militare in Iraq.

Benissimo! E bravo Martino. Cos'era un segnale di fumo all'amministrazione Bush? Per chiedere aiuto per Berlusconi oppure per sé? O un segnale agli elettori di destra, nostalgici delle gloriose gesta della seconda guerra mondiale, per non votare per Storace?
Se si trattava di un segnale a Bush, la risposta la si trova in un'intervista al capo militare USA in Iraq, comparsa questa mattina:
Ci aspetta questo se torna Berlusconi? Forse. Molto probabile. Dipende dalle convenienze personali del momento del residente ad Arcore. Senza nessuno scrupolo. Alla faccia dell'articolo 11.
Allora mi viene subito una domanda che alcuni amici e conoscenti dovrebbero porsi:
È meglio tentare di contrastare Berlusconi prima, votando per chi ha realisticamente maggiori chance (e certamente non seguirà certe strade bellicose), oppure accettare a priori la vittoria di Berlusconi, sprecando palesemente il proprio voto per una lista sicuramente perdente (esempio di voto dannoso per il punto di vista adottato) e riservandosi poi di fare tante belle manifestazioni di piazza a favore della pace?
Certo, le manifestazioni sono molto belle e ci mettono la coscienza a posto. Per alcuni sono addirittura delle belle vetrine per mettersi bene in mostra. Basta poi spiegarlo ai diretti interessati e un po' anche ai contribuenti.
Ferdinando Longoni