COMMENTI
Udendo le due interviste sul voto dello scrittore Camilleri, mio collega di strada ( abitiamo nella stessa strada, portoni differenti) e collega negli stessi negozi, ho pensato che su molti concetti ha perfettamente ragione. Tuttavia, penso che il voto al Partito Democratico e’ soprattutto qualcosa non dettato dalla paura, dalla voglia solo di difendersi, ma di costruire qualcosa di veramente nuovo, una nuova prospettiva che scaccia i fantasmi di 15 anni di litigi orrendi (uniti, naturalmente, a delle cose buone anche fatte) da parte di coalizioni assolutamente non coese al loro interno. Una prospettiva nuova per l’Italia del 21° secolo.
Maria Golini
Risposta:
Nei due video relativi all'intervista rilasciata da Camilleri a Flores d'Arcais, Camilleri, da contestatore (come molti, anche di noi) del PD (almeno di come si è venuto formando), si rivolge ai delusi e non a quelli come te e come me che hanno contribuito a fondare il partito. Come ho già detto ad altri amici, i target di una campagna elettorale sono molti e abbastanza diversi tra di loro. A quelli delusi e critici non si può continuare a raccontare quella che per loro è una favoletta, bisogna portarli a riflettere sul loro stesso terreno, mostrando chiaramente i rischi di un non voto, o di un voto di protesta, o di un voto esclusivamente ideologico. Mi permetto di ricordare che l'emergenza Berlusconi, al di là del buonismo nel quale si cerca di avvolgere questa campagna, è tutt'altro che superata. Guardati il blog aggiornato questa mattina con l'agenzia della ADNKRONOS.
Ferdinando Longoni