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mercoledì 25 giugno 2008
Indietro, come i gamberi
a cura di Nando
(14:02)
Dopo avervi lasciato in pace per un paio di settimane, torno a tediarvi con le mie esternazioni. E con il mio accresciuto senso di disagio.
Già, perché ogni volta che mi capita di andare fuori dai confini nazionali, il confronto risulta sempre più penoso. A tutto svantaggio del nostro Paese, ovviamente.
Ho ormai una lunghissima frequentazione con l'estero. Praticamente da quando sono nato, prima per ragioni di lavoro di mio padre, poi per le mie e adesso per quelle di mia figlia. E ricordo bene che una volta, fatta la dovuta eccezione delle nazioni europee più evolute e degli immancabili Stati Uniti, il confronto, anche con alcuni Stati europei (per non parlare poi del resto del mondo), era a noi decisamente favorevole. E tale ci appariva. Paesi come la Spagna e il Portogallo, per non parlare della Grecia, ma anche della stessa Irlanda, venivano visti da noi con esibita sufficienza.

Ritorno da un giro in macchina di due settimane di una parte della Spagna: Barcellona, Saragozza, Madrid, Toledo, Segovia, Escorial, Avila, Salamanca. Con un interesse particolare per l'architettura romanica e gotica e per le pinacoteche di Madrid. Ma anche con attenzione agli standard di vita, ai comportamenti e alle infrastrutture.
Proprio a proposito di infrastrutture, colpisce subito la quantità e qualità delle infrastrutture per la mobilità: rete viaria e autostradale, in tutto il paese (almeno quello visto), attorno alle principali città, in modo particolare poi a Madrid e a Barcellona, circondate non da un raccordo anulare o da una tangenziale, ma da una fitta rete di superstrade, e con un traffico interno intenso e scorrevole. Ma anche sistemi di trasporto pubblico numerosi ed efficaci (non ho dati sulla loro efficienza e sul loro peso sui conti pubblici): rete di metropolitane, di bus, di treni ad alta velocità, numerose e moderne stazioni ferroviarie a Madrid. Sensazione generale di efficacia, nonostante in quegli stessi giorni si stesse verificando una vasta azione di protesta degli autotrasportatori, che in Italia avrebbe portato alla paralisi dell'intero Paese.
Estremamente positiva l'impressione che destano da un lato l'estrema pulizia e dall'altro i civili comportamenti degli automobilisti. La pulizia, quasi maniacale, mantenuta in tutti i luoghi pubblici (strade, metropolitane, musei, toilette) indica una particolare attenzione delle autorità, ma anche un forte senso civico della popolazione. Il rispetto del codice della strada, degli altri automobilisti e dei pedoni sarà forse dovuto alla massiccia presenza di forze dell'ordine (anche la polizia municipale è armata), ma riflette un diffuso livello di educazione.
Insomma, l'impressione di un paese che dalla fine del franchismo si è perfettamente allineato agli standard delle comunità più evolute d'Europa, quasi nordico, clima a parte, vivo, in crescita, rivolto al futuro. Complessivamente ben diretto dai diversi governi di vario colore che si sono succeduti in questi ultimi 33 anni.

Ne discutevamo con altri italiani incontrati per strada a Madrid. Anche loro meravigliati e sorpresi. Anche loro consapevoli che il nostro è invece un Paese bloccato nella crescita e sbragato nei costumi. Un Paese che invece di andare avanti, cammina indietro, come i gamberi. Con un processo che ha tutta l'aria di essere ormai irreversibile.
E questi, scusate se sono pochi, sono i motivi del mio crescente disagio, della mia demoralizzazione, del mio scetticismo.

Al ritorno, aprendo la numerosa posta (per lo più spam), ho trovato questa lettera di un amico di Genova:
Ciao Nando, le notizie sulla militarizzazione del Paese e la galera per le intercettazioni, che peraltro si ridurranno assai, almeno per la criminalità politica, sono notizie molto pesanti. Ma ciò che mi ha colpito è che l’opposizione si esprime o a favore o col silenzio, con l’eccezione di Di Pietro.
Che succede, che cosa vedi dal tuo osservatorio ?
Collusione PD-PDL o Veltroni-Berlusconi o che altro ? interessi personali ? Ho sentito la moglie di Fassino pluridecorata (ossia pluri eletta) a favore della legge fascista sulle intercettazioni, liberi tutti di rubare ed uccidere, purchè la pena sia inferiore a 10 anni.
Sto sognando ? A quando la chiusura coatta del mio blog e l’arresto a “stellette” da parte dell’esercito ?
Ciao.
Renzo


Altri amici, che vivono all'estero, mi hanno fatto trovare raccolte di articoli sconsolanti comparsi in quelle due settimane di mia assenza. In uno, tratto da un articolo di Travaglio, si legge:
... Giovanni Sartori ha messo in guardia sulla Stampa dai «dittatori democratici» e ha spiegato: «Con Berlusconi il nostro resta un assetto costituzionale in ordine, la Carta della Prima Repubblica non è stata abolita. Perché non c’è più bisogno di rifarla: la si può svuotare dall’interno».«Si impacchetta la Corte costituzionale, si paralizza la magistratura. si può lasciare tutto intatto, tutto il meccanismo di pesi e contrappesi. E di fatto impossessarsene, occuparne ogni spazio. Alla fine rimane un potere 'transitivo' che traversa tutto il sistema politico e comanda da solo». ...

Un bel benvenuto. Non c'è che dire. Ho forse torto a essere preoccupato?

Nando

P.S.: Le ragioni del degrado non sono imputabili solo a Berlusconi. Certamente la presenza di Berlusconi in 15 anni ha bloccato ogni processo decisionale costruttivo, anche quando eravamo al governo. Ma come è potuto accadere che un'intera classe politica abbia consentito che tutto ciò si verificasse? Gli anticorpi del sistema non hanno funzionato? Ancora accettabile un'intera classe politica che nonostante i ripetuti errori continua a soppravvivere? Possibile che a pagare sia stato solo colui che ha provato seriamente a contrastare Berlusconi?
Se non si compie un'approfondita analisi e non si traggono le dovute conseguenze non se ne esce fuori.