Caro Paolo,
ti mando un meditato sí alla manifestazione dell'8 luglio, nella convinzione che un'opposizione civile autonoma e intransigente sui principi costituzionali, possa, come già in passato, giovare al Paese e all'opposizione parlamentare. E come nei girotondi del 2002 sogno una piazza senza bandiere, uno stile sobrio, civile e unitario, un palco senza politici professionisti. In questo spirito, essendo nel frattempo diventato deputato e membro della direzione nazionale del PD, accetto l'invito a partecipare, ma non a parlare. Oltretutto non potrei garantire la presenza perché in quelle ore ci sono spesso discussioni e votazioni in commissione o in aula, primo dovere di un parlamentare dell'opposizione.
Un abbraccio e molti auguri per una manifestazione forte e gentile!
Giovanni Bachelet
Roma, 6 luglio
"Senza leggi uguali - pensiamo alle leggi 'ad personam', fatte dai potenti per favorire sè medesimi e i propri accoliti - la società si divide in caste, tra chi è sotto la legge che vale per le persone comuni e chi ne è sopra e vive così felice della legge fatta per le persone speciali. La vita collettiva, alla quale tutti in democrazia sono chiamati, si trasforma nel dominio di un'oligarchia di privilegiati e la legge, da regola in cui tutti si devono poter riconoscere, diventa lo specchio in cui si riflette una società sbilenca".
Quando sono in gioco i principi fondamentali, NON NEGOZIABILI, le schermaglie tipiche della peggiore partitocrazia non solo non hanno alcun senso, ma contribuiscono ad aumentare il distacco tra pubblica opinione e partiti e quindi, in ultima analisi, alimentano l'antipolitica.
Qualcuno, di fronte a queste scelte (partecipare o meno), sostiene che in questo modo non si va da nessuna parte e che occorre essere propositivi e non limitarsi a dire no. Propositivi rispetto a che cosa? Se estendere o ridurre l'immunità? Se applicare l'immunità solo nei giorni pari? Non stiamo mica parlando di far passare una linea TAV da una valle piuttosto che in un traforo!
E poi il timore di essere a rimorchio di Di Pietro e dei girotondini in una manifestazione che potrebbe rivelarsi anche contro il PD! Ma siamo seri. Quando una forza politica che supera il 30% decide di partecipare a una manifestazione neutralizza qualsiasi effetto collaterale. Queste esigenze di differenziarsi per motivi di visibilità lasciamole ai piccoli gruppi. Noi non ne abbiamo bisogno. Noi siamo per la massima apertura, per l'inclusione e non l'esclusione. Abbiamo o no una vocazione maggioritaria? Come pensiamo di attuarla? Condividendo e vivacizzando il sentire della nostra gente o andando appresso agli equilibrismi moderati di Casini?
Ferdinando Longoni
dr.Giulio Scoppola (Dirigente ASL - Psicologo)