Vi mando un altro piccolo contributo.
Ciao
Paolo FortiNegli Stati Uniti esiste una fondazione no profit, finanziata con contributi rigorosamente privati e trasparenti, il cui scopo è quello di smentire le bugie che appaiono sui mezzi di informazione, senza guardare in faccia a nessuno e in modo bipartisan.
Un esempio? Sarah Palin non ha affatto proposto di modificare i programmi scolastici, abbandonando le tesi evoluzionistiche di Darwin sulla nascita dell'uomo in favore delle teorie "creazioniste".
Era una balla, ma è circolata su testate autorevolissime, e recentemente anche un eccellente giornalista come Federico Rampini l'ha riportata, in assoluta buona fede.
Il problema è che nessuno ha tempo, modo e pazienza di verificare ciò che legge: spesso è inevitabile prendere per buone le affermazioni che si leggono (o che si ascoltano).
Eppure, poiché nel villaggio globale l'informazione è determinante per il formarsi della cosiddetta "opinione pubblica", una sorta di "controllo democratico" su quello che si scrive, e si dice, è fondamentale per evitare di scadere in una sorta di "democrazia apparente", in cui la maggioranza dei consensi si sposta in base a informazioni inattendibili, quando non addirittura palesemente (e consapevolmente) false.
In America - come detto - opera (e in modo assolutamente bipartisan) la fondazione di cui parlavo prima.
E in Italia?
Quando ci sarà qualcuno che - sulla base di dichiarazioni ufficiali, e documenti inoppugnabili - attesterà che gli esuberi del piano Air France erano molto inferiori di quelli previsti dal piano Fenice? che il costo per i contribuenti sarebbe stato enormemente più basso? che - nel periodo caldo della trattativa - vi furono politici italiani di primissimo piano che invitarono platealmente e senza mezzi termini il sindacato a "mandare a casa i francesi" in nome dell'arrivo di una cordata italiana che avrebbe garantito l'occupazione? Gli stessi che - oggi - addossano il (forse momentaneo) stop del piano Fenice "alla CGIL e ai piloti".
Ci sarà qualcuno che misurerà la reale rappresentatività di CGIL in Alitalia? che dimostrerà quale sarebbe stato l'impatto sindacale nel caso in cui si fosse andati avanti senza la firma di CGIL?
Che osserverà che il "peso" delle associazioni dei piloti (notoriamente legate ad AN) è e sarebbe stato infinitamente superiore alle incertezze di una CGIL che probabilmente non si è accorta di essere caduta in una trappola?
tant'è: gli italiani secondo i sondaggi concordano col premier: la colpa è:
1- della CGIL;
2- dei piloti.
E dunque, in generale, dell'opposizione?
Tutto ciò è chiaramente, palesemente, dimostrabilmente falso.
Ma una campagna d'informazione (scientifica) e di dichiarazioni mirate (senza, dall'altra parte, e purtroppo, la stessa scientifica capacità comunicativa) sta capovolgendo la realtà.
Senza nessuno che smascheri tutto questo, la nostra democrazia si avvia su una china pericolosa.
Presto, qualcuno affermerà di aver visto asini che volano; alcune testate giornalistiche televisive intervisteranno numerose persone che confermeranno gli avvistamenti; grossi titoli di giornali riporteranno la notizia. I pochi che ritengono che ciò non sia possibile saranno tacciati di disfattismo e zitttiti in quanto chiaramente "a rimorchio di Di Pietro".
Un sondaggio confermerà, senza tema di smentite, che è proprio vero: gli asini volano.
Paolo Forti
Via al Sesto Miglio 76/b
Roma
COMMENTI
Penso che di asini che volano ce ne sono stati spesso parecchi, ma negli ultimi tempi un po’ di piu’. La gente se ne sta’ ,piano piano accorgendo; non vorrei riandare al passato , ad aprile, ma anche gente insospettabile, in campagna elettorale, e’ caduta nella trappola delle bugie. Anche i sindacati hanno fatto muro a rifiutare Air France durante la campagna elettorale , presi dalle promesse di inopinabili cordate italiane. Penso che anche una corretta informazione sulla realta’ va’ fatta day per day, quando capita: talvolta , anche al bar o nei negozi dove si va’ a fare la spesa , nella vita quotidiana, a me capita di farla. , per caso, senza volerlo. Sono, comunque, d’accordo , se possibile, di poter costituire una rete solida come negli Stati Uniti, per ristabilire qualche elemento di verita’. La gente non e’ cosi’ sciocca come si vorrebbe far credere dall’alto.Maria Golini
Per quanto mi riguarda spero che vi sia anche in Italia un promotore che ci aiuti ad avere una Fondazione no profit come quella americana, e sono più che disposta a offrire insieme ad altri un contributo finanziario. se il mio desiderio si avverrerà contattatemi.
Silvia Acquistapace