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domenica 28 settembre 2008
Privacy überalles
a cura di Nando
(12:58)
Ricevo da un amico le seguenti considerazioni su una recentissima esternazione del Cavaliere.
Nando








Da tempo è in corso un dibattito sulle intercettazioni telefoniche e sulla pubblicazione delle relative trascrizioni. C'è chi le ritiene utili ed indispensabili, c'è invece chi vede in esse possibilità di abusi a danno della privacy.

Una nuova normativa s'impone, secondo alcuni.

Si è pensato di sanzionare (anche con il carcere) quei giornali e giornalisti che dovessero pubblicarne il testo o anche semplicemente riassumerlo.

Si è proposto di limitarne l'uso solo ad alcune ipotesi di reato (terrorismo, mafia, etc.) escludendolo tassativamente per altre e di limitarle nel tempo.

Ora Silvio Berlusconi ha pensato di andare ben oltre e di semplificare al massimo la materia.

Perchè impelagarsi in distinguo fra reato e reato con possibili dubbi interpretativi e quindi incertezza su quando si potrà e quando non si potrà intercettare ?

Ecco allora la sua ultima proposta, alla quale, con la stessa "ratio", potrebbero far seguito divieti di pedinamento; di foto della polizia o dei carabinieri scattate all'insaputa dell'indagato; di interrogatori di sospetti, etc. etc:

Berlusconi: «Basta intercettazioni dei pm su qualsivoglia reato. La privacy è diritto»
MILANO -
Con la riforma del processo penale «i pm non potranno più intervenire con controlli sulle telefonate per qualsivoglia reato e davvero quindi rispettare la privacy, che è uno dei primi diritti di tutti noi». Silvio Berlusconi, intervenuto a sorpresa a un convegno dei Popolari-Liberali di Carlo Giovanardi a Todi, ha parlato della riforma della giustizia, annunciata come una delle priorità assolute dell'esecutivo per l'autunno.
(fonte:corriere.it)

Giorgio - 27.9.2008






COMMENTI

Che B abbia timore per la sua posizione di fronte alla legge emerge da quanto contratta di rabbia sia la sua faccia. E poi, cosa vuol dire la vacanza terapeutica in Umbria?

Però, poiché in questo soggetto la rabbia si traduce sempre in atti concreti, colpire la prassi delle procure è il passo che farà. Se l'opposizione non spiega al paese quanto tutto ciò danneggia la sicurezza di ciascuno, la cosa procederà.

E' inutile parlare di costituzionalità o non costituzionalità di un lodo, di un decreto , al cittadino medio. Sono con P.Forti fermemente dell'idea che si deve, sia in parlamento sia, e ancor più, nei media, "stare sulle cose ", spiegando i danni che il cittadino onesto riceve da questo "silenzioso scivolare verso una nuova forma di dittatura".

E questa formulazione diciamola tra noi. Che la capiamo.

Antonella Rossetti