Da tempo è in corso un dibattito sulle intercettazioni telefoniche e sulla pubblicazione delle relative trascrizioni. C'è chi le ritiene utili ed indispensabili, c'è invece chi vede in esse possibilità di abusi a danno della privacy.
Una nuova normativa s'impone, secondo alcuni.
Si è pensato di sanzionare (anche con il carcere) quei giornali e giornalisti che dovessero pubblicarne il testo o anche semplicemente riassumerlo.
Si è proposto di limitarne l'uso solo ad alcune ipotesi di reato (terrorismo, mafia, etc.) escludendolo tassativamente per altre e di limitarle nel tempo.
Ora Silvio Berlusconi ha pensato di andare ben oltre e di semplificare al massimo la materia.
Perchè impelagarsi in distinguo fra reato e reato con possibili dubbi interpretativi e quindi incertezza su quando si potrà e quando non si potrà intercettare ?
Ecco allora la sua ultima proposta, alla quale, con la stessa "ratio", potrebbero far seguito divieti di pedinamento; di foto della polizia o dei carabinieri scattate all'insaputa dell'indagato; di interrogatori di sospetti, etc. etc:
Berlusconi: «Basta intercettazioni dei pm su qualsivoglia reato. La privacy è diritto»
MILANO - Con la riforma del processo penale «i pm non potranno più intervenire con controlli sulle telefonate per qualsivoglia reato e davvero quindi rispettare la privacy, che è uno dei primi diritti di tutti noi». Silvio Berlusconi, intervenuto a sorpresa a un convegno dei Popolari-Liberali di Carlo Giovanardi a Todi, ha parlato della riforma della giustizia, annunciata come una delle priorità assolute dell'esecutivo per l'autunno. (fonte:corriere.it)
Giorgio - 27.9.2008