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domenica 26 ottobre 2008
IL RISVEGLIO DEL PD
a cura di Nando
(10:51)


Confesso di essere stato tra quelli che temevano il flop. E di aver criticato Walter Veltroni per l'eccessivo buonismo che ha caratterizzato il suo operato fin dalla sua investitura, durante tutta la campagna elettorale e nei primi mesi del governo Berlusconi, fino a poche settimane fa, quando ha (finalmente) assunto i toni e il linguaggio che ci si attende da un'opposizione viva.
Devo dargli atto di aver saputo organizzare una giornata di civilissima protesta che passerà alla storia come quella di Cofferati del 2002.
Bene ha scritto ieri Berselli su La Repubblica nell'articolo Per un populismo della sinistra che inizia con un interrogativo:
OGGI al Circo Massimo va in scena una strana coppia: il riformismo e la piazza. Cioè una protesta di massa contro il centrodestra galvanizzato dai sondaggi insieme con un'idea razionale di possibili riforme alternative. Ma è un matrimonio possibile? È opportuno, è conveniente, è politicamente utile che nella cultura e nella pratica del Partito democratico si sviluppi anche una componente populista? ...

E più innanzi afferma:

... A questo scopo, il centrosinistra deve riuscire a spiegare, prima a se stesso e poi all'opinione pubblica, che il riformismo è sì politica delle compatibilità, ma che ciò non esclude affatto un principio di radicalità. Perché la radicalità è uno strumento che serve a perseguire due obiettivi: a individuare con nettezza i problemi, e a suscitare identità. ...

Appunto, identità. Quella che sembra difficile da trovare e di cui tutti hanno lamentato fin qui, giustamente, l'assenza.
Non bisogna aver paura di una quota ragionevole di radicalità. Anche a costo di perdere qualche scaramuccia nel breve. Senza qualche scaramuccia (non esagerando e scegliendo bene gli obiettivi) non si è in grado di misurare la forza dell'avversario e, soprattutto, la propria e il proprio grado di coesione. Anzi, questo rischia di diluirsi nel tempo.

Speriamo che la giornata di ieri segni il risveglio del PD e una ritrovata sintonia con il popolo democratico.

Ferdinando Longoni

P.S.:

(di Maramotti - da L'Unità.it del 26.10.08)




COMMENTI

E' stato entusiasmante. Partecipare, condividere, ritrovarsi. Il corpo ha risposto, c'è, ha dimostrato di essere in ottima salute e pieno di voglia di fare. Ora non bisogna dissipare questo patrimonio e la testa deve dimostrare di aver capito. Basta che scenda dal palco e si unisca alla folla per ascoltare, raccogliere, mettere in pratica, unire. BASTA VOLERLO. Tutto qui, in due parole.

Piero Filotico



...prima di decantare il risveglio della sinistra, attendop di vedere le prossime mosse di Veltroni, uomo pio e umile che non ha il coraggio di prendere posizione difronte alle aberranti iniziative politiche di Berlusconi.
Abbiamo già perso troppo tempo e troppa credibilità
Con Berlusconi non possiamo avere i guanti di velluto o il cucchiaino di miele.
Occorre controbattere Berluscni e i suoi ministri punto per punto, senza paura.
Altro grosso errore di Veltroni aver scaricato Di Pietro che è l' unico ad aver avuto il coraggio di dire chi è Berlusconi e che cosa siano le sue leggi. E' stupido scaricare chi ha il coraggio di dire la verità.

Franco




Considerazioni di un militante SD

caro Nando,

come non essere d'accordo con le considerazioni di Berselli e tue, comunque permettimi di sottoliearti che Veltroni ha anche un pò perso un'occasione per mostrare al meglio le sue capacità di leader. Hai notato il gruppo al Circo Massimo che portava i cartelli "Spostati a sinistra"? Veltroni neanche una menzione, eppure in quel popolo c'era tanta gente che ha votato PD alle ultime politiche sempre per rispondere al grido di Unità che preme da tutte le parti ed anche a costo di non essere rappresentato in Parlamento. Il discorso di Veltroni sia pure condivisibile per tanti versi non ha avuto, a mio giudizio, alcun respiro internazionale, non contrapponendosi al Governo anche in termini di Politica estera, e fra l'altro non ha voluto ridicolizzare veramente un Presidente del Consiglio che si permette di rappresentare l'Italia in America andando a celebrare Bush nel modo risibile che sappiamo : " i libri di storia citeranno Bush come uno dei migliori Presidenti degli Stati Uniti" facendo fare all'italia una figuraccia a livello planetario e tutto ciò per fare un inutile omaggio ad una Amministrazione che fra l'altro ha affondato le borse ed ha dovuto gestire imaggiori scandali finanziari dal 1930 ad oggi, oltre che una guerra in Iraq disastrosa.

Poi l'inno di Mameli come musica del PD fà sorridere, non parliamo della bandiera d'italia stesa sul pubblico, messaggi del tutto equivalenti a quelli di AN. Insomma le aspettative delle migliaia di cittadini venuti a Roma impegnanoVeltroni molto seriamente , vedremo le sue prossime mosse. Ti saluto e speriamo bene!!!!.

Federico