Voci indipendenti di liberi cittadini nella costruzione e nella vita del partito nuovo
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mercoledì 31 dicembre 2008
Gli auguri di un assiduo lettore
a cura di RNxPD
(14:12)
Uno dei nostri lettori ci invia i suoi auguri. Li pubblichiamo.


Roma, Dicembre 2008

Ho voluto rileggere il mio messaggio di auguri dello scorso anno. Scrivevo: “I nostri pensieri sono rivolti ormai al-l’anno nuovo ed alle sue prospettive con molte speranze, ma anche con grandi preoccupazioni”.
A distanza di un anno devo tristemente constatare che poche speranze si sono avverate e molte preoccupazioni invecesi sono trasformate in vere e proprie catastrofi.
Il mondo è oggi afflitto da una gravissima crisi economica che ha come origine del contagio la scellerata politica economica e finaziaria del più importante paese del mondo. L’ultimo Rapporto della FAO ci dice che attualmente 963 milioni di uomini soffrono la fame. Il Rapporto dell’UNICEF calcola in 26 mila il numero di bambini sotto i cinque anni che muoiono ogni giorno, ogni giorno, per malattie facilmente curabili. Le Monde ci informa che nel Senegal oltreil settanta per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno.
Sports Illustrated ha pubblicato i guadagni degli sportivi più pagati: vince il campione di golf Tiger Woods con settantasette milioni di dollari annui (cifra in grado di assicurare per un anno intero due dollari al giorno a 3,8 volte tutta la popolazione del Senegal).
Ed ancore, le guerre: la dissennata guerra dell’Iraq sta per entrare nel suo sesto anno di vita. Fino a quando durerà, quale eredità lascerà dietro di sè ? Nuovi e vecchi conflitti (Afghanistan, Darfur, Congo, Ruanda, l’endemico conflitto israelo-palestinese, ecc.) continuano ad insanguinare intere regioni del mondo. Il terrorismo dilaga e semina sstragi.
Sono a rischio le acque che beviamo, l’aria che respiriamo, i cibi di cui ci nutriamo. Se vogliamo volgere ora lo sguardo al nostro paese il panorama non è meno sconfortante: dilagano illegalità, corruzione e mafia sullo sfondo di una crisi economica molto grave che provoca fallimenti e pesanti perdite di posti di lavoro. Il Lavoro: il modo del lavoro è gravemente penalizzato in Italia da livelli retributivi tra i più bassi dell’Europa occidentale e da condizioni di lavoro, spesso lavoro nero, in violazione delle leggi di tutela della sicurezza con quattro o anche cinque morti bianche al giorno, molte più di mille all’anno. Per non parlare della disoccupazione giovanile o della precarietà delle posizioni di lavoro offerte ai giovani, spesso prive di ogni tutela previdenziale
Nel campo dei diritti civili, argomento che seguo con particolare attenzione, si registrano nel nostro paese gravissime violazioni: a cominciare dalla giustizia negata a seguito di tempi processuali che, a sentenza emessa, non sono più giustizia, per citare ancora i sequestri illegali del cosidetto programma “redention”, la negazione dei diritti a migranti e rifugiati, le discriminazioni, al limite del razzismo, a danno di cittadini stranieri comunitari, extracomunitari e dei rom, spesso in aperta violazione della Convenzione Internazionale delle Nazioni Unite, l’assenza nel nostro ordinamento del reato di tortura, la ricorrente e ripetuta raccolta di dossier e informazioni personali a danno di cittadini da parte di organi istituzionali dello Stato.
Certamente molti di Voi, a cui invierò questo messaggio, non soffrono o soffrono in misura marginale dei mali che ho elencato e potranno quindi continuare a vivere in condizioni di relativo benessere godendo dei molti piaceri che la vita può riservare a chi oltre al necessario può disporre di una quota, piccola o grande, di superfluo.
Eppure ritengo che Voi, come me, riteniate che non si possa vivere serenamente in un paese ed in un mondo che registra tanta ingiustizia e tutti i mali che conosciamo. Ciascuno di noi è parte non solo della propria famiglia e della propria città, ma anche parte della più grande comunità umana. In tutta umiltà, da semplice cittadino, da uomo della strada penso che ciscuno di noi debba come uomo operoso, come cittadino solidale e socialmente impegnato, come generoso contribuente, come attento e responsabile elettore mobilitarsi per la costruzione di un mondo migliore, più giusto, vorrei dire più umano.
Scrivevo l’anno scorso: Se l’uomo riuscirà a salvare dall’estinzione il pettirosso potrà riuscire a salvare anche se stesso. Il pettirosso sopravvive ancora, ma in condizioni di sempre maggior pericolo tra mille minacce e mille insidie.
L’uomo ha fatto poco, davvero poco, per aiutarlo. Dobbiamo fare di più. Molto di più.
Nell’augurare, insieme a mia moglie Berta, a Voi tutti buona salute, serenità e condiviso e solidale benessere voglio chiudere questo mio messaggio con tre immagini: quella simbolica del pettirosso che dobbiamo salvare e quella del lavoro dell’uomo, rappresentato simbolicamente dal lavoro del contadino e dal lavoro dell’operaio.



Giuseppe Giobbe
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