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mercoledì 31 dicembre 2008
Promessa, minaccia o ...
... ammissione di colpa?
a cura di Nando
(12:45)
Domenica 28 La Repubblica riportava (pag. 8, articolo di Silvio Buzzanca) la seguente frase attribuita a Berlusconi:


"Io continuo a telefonare, se viene fuori una mia telefonata di un certo tipo cambio paese. Non accetto di vivere in un paese in cui non sia rispettata la privacy."
Se fosse una promessa credo che molti italiani si augurerebbero che la telefonata venisse fuori. Anche se nessuno si illude che la parola verrebbe mantenuta.
Minaccia? In questo caso sarebbe rivolta ai suoi numerosi maggiordomi, che da un evento del genere uscirebbero sconvolti. Perché? Teme forse che qualcuno potrebbe non approvare i minacciati prossimi provvedimenti in materia di intercettazioni?
Comunque la si metta, la frase suona tanto di ammissione di colpa. Lui le telefonate di un certo tipo le fa. Già, di che tipo? Solo che non vuole che si sappia. Perché? Perché sono private o perché trattano privatamente argomenti che invece dovrebbero essere pubblici, o non trattati per niente?
Nando