Quanto avvenuto nelle ultime ore non ha precedenti nella storia della Repubblica Italiana, ma non fa che confermare quanto molti di noi hanno sempre sostenuto fin dalla prima "discesa in campo" di Berlusconi: la totale inaffidabilità costituzionale del personaggio e la sua propensione a manifestazioni che non esito a definire eversive.
I titoli, gli articoli e, soprattutto, le frasi di Berlusconi riportate sui siti dei giornali non lasciano dubbi:
La Repubblica:
....
Poi l'affondo al Quirinale. "Non era possibile accettare questo
intervento (la missiva del capo dello Stato, ndr). Abbiamo deciso all'unanimità
di approvare il dl, di affermare con forza che il giudizio di necessità e
urgenza è assicurato dalla Costituzione alla responsabilità del governo". E poi
l'avvertimento: "Se il Capo dello Stato decidesse di caricarsi della
responsabilità di una vita, e considerasse di non firmare il decreto (cosa che
poco dopo avviene, ndr) inviteremo il Parlamento a riunirsi ad horas e approvare
in 2-3 giorni una legge che anticipi la legge già all'esame delle Camere, che
contiene questa norma". Un grave sgarbo istituzionale nei confronti delle due
Camere e dei loro presidenti.
...
''Non si può governare il Paese senza la decretazione d'urgenza.
Sono assolutamente convinto che il paese è avanzato, ma con una sua architettura
non adeguata ai tempi. Si può arrivare a una scrittura più chiara della
Costituzione. Senza la possibilità di ricorrere a decreti legge, tornerei dal
popolo a chiedere di cambiare la Costituzione e il governo''.
Corriere della Sera:
La Stampa:
Abbastanza evidente la strumentalizzazione del caso Eluana per arrivare dove da tempo si vuole giungere: una radicale trasformazione dei principi della Costituzione per alterare gli equilibri tra i poteri.
Mi sembra doveroso inviare ai responsabili dei partiti dell'opposizione un appello:
Ben al di là della questione Englaro, ci troviamo di fronte a una vera crisi
istituzionale tra Governo e Presidenza della Repubblica. La reazione di
Berlusconi ha un connotato ormai chiaramente eversivo che non può essere
ignorato dai partiti di opposizione e in modo particolare dal PD. Il popolo
della sinistra, gli iscritti al PD, i suoi simpatizzanti, i democratici tutti si
attendono una giusta e dura reazione che consideri anche l'opzione di
democratiche manifestazioni di piazza.
Anche questi sono momenti nei quali si misura la saldatura tra politica e opinione pubblica e che non possono trovare soluzione esclusivamente tra le mura del palazzo. Si pone di nuovo in gioco la Costituzione Italiana, bene la cui difesa interessa e deve coinvolgere tutta la cittadinanza.
Speriamo che venga recepito.
Nando