Voci indipendenti di liberi cittadini nella costruzione e nella vita del partito nuovo
giovedì 4 giugno 2009
Dichiarazione di voto
a cura di Nando
(05:46)
Purtroppo si percepisce ancora, all'avvicinarsi della data delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, una diffusa delusione tra gli elettori del PD.

Delusione motivata dal fatto che il partito non ha ancora espresso quel cambiamento che i cittadini democratici si attendevano dal partito nuovo e che si potrebbe tradurre in una sensibile astensione o nella dispersione dei voti su liste protestatarie.

Voglio essere franco, consapevole di dire cose anche poco gradite. Tutti siamo profondamente delusi, ma cosa ci aspettavamo? Veramente siamo tutti così ingenui da pensare che quegli apparati che volevamo superati si sarebbero fatti da parte con grandissimo fair play dicendo "prego accomodatevi, fate voi"? Veramente ci illudevamo di avere già bella e pronta una nuova leadership capace di prendere le redini del partito? Siamo diventati tutti così televisivamente superficiali da non capire che la politica è lotta? Lotta non solo verso gli avversari, ma anche all'interno tra diverse anime e diversi interessi, inevitabili in un partito di massa, proprio per i grandi numeri in ballo. Critichiamo, giustamente, la parte avversa per il suo appiattimento acritico sulle posizioni del capo-padrone e poi ci lamentiamo se al nostro interno ci sono tensioni e pareri discordi. Vogliamo un partito di omologati o di esseri pensanti? Siamo così fragili da buttare la spugna di fronte alle prime difficoltà?

I tempi sono lunghi. Almeno altri quattro anni, quelli che ci separano dalla fine di questa legislatura. Lunghi, ma allo stesso tempo brevissimi. Lunghi per le nostre legittime aspettative. Brevissimi per vincere una battaglia che è ormai chiaro a tutti essere una battaglia culturale prima ancora che politica. La fretta non serve. Anzi è pericolosa. Facilissimo distruggere in un attimo il poco che si è conquistato.

In questi due anni di vita del partito sono stati commessi grossi errori che non sto qui a elencare. Dobbiamo dare atto a Franceschini che il suo tentativo di cambiare rotta è lodevole e comincia a produrre qualche effetto. Cerchiamo di aiutarlo, invece di suonare il "rompete le righe". E la prima occasione è data proprio dalle elezioni di sabato e domenica.

L'importanza di questo voto è duplice. Importante perché è importante l'Europa e l'Italia deve essere ben rappresentata in quel contesto. Importante per dare un chiaro segnale che il Paese non è così diffusamente allineato a Berlusconi come si è portati a credere e ci vogliono far credere e che l'opposizione non è pittorescamente polverizzata, ma che esiste un forte baluardo a difesa dello stato democratico e di diritto.

Per tutto questo voterò PD e invito tutte le amiche e tutti gli amici a farlo e a convincere altri.

Anche la scelta dei candidati è importante se si vuole dare un contributo al cambiamento. Io esprimerò le mie tre preferenze così:
Sassoli
Costa
Marini

(due donne su tre candidati - non mi si potrà accusare di essere maschilista!).

Buon voto!

Ferdinando Longoni