Voci indipendenti di liberi cittadini nella costruzione e nella vita del partito nuovo
martedì 10 febbraio 2009
L'ultima lezione
a cura di Nando
(15:23)
Le recenti vicende, da un lato la tragedia della famiglia Englaro e dall'altro la sua strumentalizzazione messa in atto dalla destra di Berlusconi per attaccare la Costituzione e il suo garante, si sono concluse ieri sera con la morte di Eluana e con il successivo vergognoso spettacolo di inciviltà recitato da alcuni senatori della maggioranza. Tanto incivili e irresponsabili che lo stesso Fini ha dovuto rimproverare Gasparri.
Speriamo che questa sia l'ultima lezione, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno dopo quindici anni, per i fautori del dialogo a tutti i costi. Ormai deve essere chiaro che il buonismo non paga e che non c'è alcuna possibilità di dialogo con questa destra. Su tutti i fronti.
Non c'è perché questa maggioranza, e in primis il suo leader, non riconoscono nei fatti, e a volte anche apertamente a parole, la Costituzione della Repubblica Italiana. Lo avevano già dimostrato nel corso della legislatura 2001-2006. Non è bastato il risultato del referendum costituzionale del 2006. Lo hanno ribadito in questo scorcio di legislatura con gli attacchi alla magistratura, con l'umiliazione del Parlamento, con i contenuti delle leggi proposte e approvate. E adesso con un palese e frontale attacco istituzionale e costituzionale.
Cosa deve ancora succedere per emettere un verdetto definitivo di inaffidabilità? Cosa si aspetta per denunciare apertamente e visibilmente al Paese l'avventurismo e le tentazioni eversive di questa coalizione? Le sole schermaglie parlamentari non bastano. Anche perché i mezzi di comunicazione latitano o distorcono. Occorre mobilitare democraticamente la cittadinanza.
I partiti d'opposizione, in testa il PD, devono prendere quell'iniziativa che negli anni 2002-2005 i cittadini furono costretti a prendere direttamente per l'ignavia, la diffidenza e anche l'ostilità dei partiti. Il PD deve coinvolgere la cittadinanza perché il tema riguarda tutti direttamente. In gioco non è solo il futuro del partito, ma il futuro di tutti noi.
Ferdinando Longoni