2. Se il Segretario cessa dalla carica prima del termine del suo mandato,
l’Assemblea può eleggere un nuovo Segretario per la parte restante del mandato
ovvero determinare lo scioglimento anticipato dell’Assemblea stessa. Se il
Segretario si dimette per un dissenso motivato verso deliberazioni approvate
dall’Assemblea o dalla Direzione nazionale, l’Assemblea può eleggere un nuovo
Segretario per la parte restante del mandato con la maggioranza dei due terzi
dei componenti. A questo fine, il Presidente convoca l’Assemblea per una data
non successiva a trenta giorni dalla presentazione delle dimissioni. Nel caso in
cui nessuna candidatura ottenga l’approvazione della predetta maggioranza, si
procede a nuove elezioni per il Segretario e per l’Assemblea.
La terza ipotesi, a norma di statuto vigente, suggerisce che nell'Assemblea di sabato si presentino dei candidati, illustrino le loro piattaforme politiche e l'Assemblea sovrana elegga il nuovo segretario (per la parte restante del mandato, come stabilisce il citato comma 2 dell'articolo 3 dello Statuto Nazionale PD). Questa è l'unica ipotesi che rafforzerebbe le istituzioni del partito. Le altre rappresentano solo una grave delegittimazione dell'Assemblea
Sembra che siano tutti concordi ad escludere la quarta ipotesi (corrispondente alla possibilità n. 2, scioglimento dell'Assemblea) per due motivi: scarso numero di iscritti, alla data, e regolamento ancora da scrivere.
A me sembra che la terza ipotesi sia le più ragionevole perché consente di rispettare lo statuto vigente e i tempi imposti dalle scadenze elettorali.
Questo per quanto riguarda gli aspetti formali. Resta aperto il vero problema, ossia il problema politico, che può riassumersi nelle seguenti domande:
Non è pensabile di trovare una risposta nei meccanismi (modifiche di statuto, "primarie" affrettate) che altro non sono che illusorie scorciatoie e rinvio dei problemi. Il problema politico, questo nostro problema politico, richiede tempi fisiologici richiesti da un continuo confronto di idee, da un lavoro di sintesi che non può che essere effettuato da correnti di pensiero, cristalline e alla luce del sole, che aiutano anche a individuare e far crescere i personaggi con caratteristiche da leadership. Ho già avuto modo di esprimere il mio pensiero su questo artificioso unanimismo di facciata che solo un Berlusconi può permettersi, grazie al potere economico di cui dispone. Il nostro capitale sono solo le idee.
Allora, siccome non posso pensare che almeno alcuni dei nostri politici non abbiano chiare idee programmatiche, chiedo a questi di farsi avanti e presentare la loro candidatura in Assemblea. Senza paura di spaccare il partito. Molto più grave è la perdita di consenso elettorale (e qui un avvertimento ai giovani fan dell'apertura a Casini: non dimentichino che il grosso dell'elettorato è ancora di sinistra e che quel partito è stato al governo per 5 anni con Berlusconi, combinandone di tutti i colori).
Spero che questo appello sia accolto anche da Rosy Bindi.
Ferdinando Longoni
COMMENTI
Direi piuttosto, correggendo il titolo,
PARTITO DEMOCRATICO CERCASI.
Buon lavoro
Maricla
Il sondaggio di repubblica sul nuovo leader del DP vede al primo posto con il 20% dei voti un certo signor "un nome nuovo".
Propongo un nome nuovo, pulito e di assoluto prestigio, e a noi molto vicino: Giovanni Bachelet.
perchè no?
Facciamo partire una raccolta di firme?
Io mi offro volontario.
Saluti a tutti
Raniero Chelli