I paletti, anzi un unico grosso palo, rappresentati dal rispetto degli inviolabili principi della Costituzione. Concretamente: eventuali modifiche alla II parte solo a condizione che non intacchino di fatto la I parte (come tentato da Berlusconi e bocciato dagli italiani).
Sembra poco, ma non è per niente facile. Per avviare la discussione mi proverò ad esternare, sottovoce, alcune riflessioni del tutto personali, sulle quali mi auguro si possa e si voglia aprire un dibattito (almeno tra di noi).
Nella seconda parte. Arrivederci.
Ferdinando Longoni
COMMENTI:
Concordo in pieno con l'analisi riportata. Sono altresì estremamente convinto che una legge elettorale "seria" non vedrà mai la luce lasciando il Paese ed i cittadini di fronte ad un sistema in cui la democrazia rappresentativa ne uscirà fortemente offuscata.
Quando parlo di riforma seria mi riferisco all'adozione di una legge elettorale che si ponga come missione quella di garantire un governo stabile, un governo che abbia la possibilità di durare l'intera legislatura per dimostrare le sue reali capacità di concretizzazione dei programmi politici, mi riferisco ad una legge che metta il cittadino nella condizione di sapere chi vota e quale coalizione sceglie nel momento stesso in cui lui appone la croce sulla scheda. Non è immaginabile ed auspicabile il ritorno ad un sistema in cui, dopo le elezioni, i partiti decidevano come coalizzarsi ai fini della costituzione del Governo. Stabilità e reale potere del voto dell'elettore sono, a mio avviso, due elementi imprescindibili di cui non possiamo fare a meno come sistema Italia.
Le ragioni per cui sono convinto che una legge seria non verrà mai approvata sono sostanzialmente due. La prima riguarda l'esistenza di quel fronte, esterno al PD, che a parole si dimostra favorevole ad una modifica della legge, ma che sottobanco lavora per il mantenimento dell'esistente il quale consente alle oligarchie dei partiti di mantenere un potere fortissimo. Loro la riforma non la vogliono e, considerato che sarebbe impopolare dichiararlo, lavorano al loro obiettivo alzando la posta e rilanciando in continuazione. La seconda ragione è interna al PD e si riassume nella squallida immagine della faida tra pseudocorrenti e microgruppi di pressione. Parlo della spinta di D'Alema per un sistema, il tedesco, che non rientra nella proposta formulata da Veltroni a nome del PD e dalla bozza Bianco. E' così difficile capire il meccanismo secondo cui Veltroni, che è il segretario, avanza una proposta dopo aver consultato gli organi dirigenti e che quella diventa la proposta del PD? E' così complicato accettare una logica di partito a scapito degli inutili personalismi narcisistici?
Speriamo bene...la vedo buia.
FRANCESCO SCOPPOLA
Commento di un cittadino di Genova:
Provo ad esternare la mia proposta, ossia i paletti e gli obiettivi che considero più rilevanti per una legge elettorale che voglia restituire potere al cittadino elettore e qualità dell’azione di governo. Non uso il termine “governabilità” che non capisco e che viene usata per confermare le vecchie oligarchie o crearne delle nuove. Il problema non è la governabilità ma il governo, cioè la direzione ed il controllo delle azioni che i cittadini non possono individualmente esercitare, ma che devono, per esigenze di sistema, essere eseguite dai sistemi istituzionali, MA che sono definite dai cittadini.
Primo paletto: il cittadino elettore deve essere messo in grado di scegliere un pacchetto di obiettivi e le azioni correlate, che NON sono affatto scollegate dagli obiettivi !! Dico una cosa banale ma normalmente viene disattesa. Esempio: “smaltimento rifiuti” è un obiettivo, ma se ,lo realizzo con la differenziata OK mentre se lo realizzo con i termovalorizzatori che uccidono le persone NO ! La conseguenza è che devo valutare almeno due programmi; il bipolarismo va bene dunque, il proporzionale NO.
Secondo paletto: il cittadino elettore sceglie il candidato e NON solo la lista di partito; l’attuale situazione è di fatto un golpe che l’oligarchia bipartisan ha voluto per estromettere il cittadino dai suoi diritti costituzionali. Viviamo quindi in un “limbo”, per essere ottimisti, con sospensione dei diritti civili per i cittadini. SE non verrà rimosso questo golpe io non andrò a votare, sarà inutile votare, tutto sarà falsato da centri di potere a cui io non appartengo e non voglio appartenere, da usurpatori della democrazia.
Terzo paletto: lo sbarramento NON deve essere elevato (3%?) perché anche quote minori di cittadini DEVONO trovare un minimo di rappresentanza per capire, tutelare i loro diritti, influenzare, partecipare.
Quarto paletto: Le aggregazioni di partiti in COALIZIONI saranno possibili; le Coalizioni dovranno presentare un programma e riceveranno, in caso di maggioranza relativa, un premio di maggioranza, per assicurare quei numeri che consentano una stabilità di maggioranza per le azioni di Governo (rispettose del programma e quindi della volontà dei cittadini); le Coalizioni non potranno essere mutate durante la legislatura. Si andrà a nuove elezioni se i litigi interni alle coalizioni non permettono l’esecuzione del programma approvato dai cittadini elettori.
Quinto paletto: non sono eleggibili persone che concentrino poteri rilevanti nella Comunicazione perché deve essere ridotto/impedito un potere di condizionamento/manipolazione attraverso l’informazione
Passo ora agli obiettivi che, per me, sono sia contenuti sia modalità di partecipazione dei cittadini.
Primo obiettivo: la democrazia rappresentativa, sancita dalla Costituzione, senza vincolo di mandato per il parlamentare, è un vincolo ed una “diminutio” del cittadino; dovremmo garantire al cittadino, anche per via costituzionale (meglio, ma troppo in là nel tempo a fronte delle attuali urgenze), e/o attraverso il programma dei partiti/coalizioni che si propongono, i canali per partecipare sia singolarmente, sia attraverso petizioni collettive e comunità di scopo e così via. Spetta ai partiti/coalizioni creare questi canali di comunicazione e partecipazione sino ad arrivare a meccanismi di democrazia deliberativa.
Secondo obiettivo: i cittadini possono essere eletti al parlamento solo per due volte o per un periodo cumulato non superiore a 10 anni; questa rotazione alimenta e motiva il ricambio generazionale, l’apprendimento, le scuole di politica e così via, migliorando la qualità della popolazione dei “politici”
Terzo obiettivo: rispetto della legalità attraverso l’inellegibilità di coloro che hanno subito condanne definitive o di secondo grado per reati penali
Quarto obiettivo: garantire ai candidati un accesso “equo” ai media per la comunicazione pubblica che NON sia proporzionale ai risultati “precedenti” ma si fondi su altri parametri che permettano ai “nuovi” della politica una adeguata visibilità
E potrei proseguire. Chissà quanti altri paletti ed obiettivi si potrebbero inserire !
Renzo Provedel (Genova)