A proposito del post
ROMA: ULTIMA SPERANZA ADDIO, un lettore rimprovera all'autore di esprimersi con
arroganza politica. E l'autore risponde.
Pubblichiamo il commento e la replica di Nando.
COMMENTO:Come si fa a parlare di comportamento riprovevole degli elettori? Qui esce fuori la solita arroganza di noi di sinistra. L'elettore nel momento del voto è il Capo dello Stato, è il momento massimo della democrazia, e sceglie l'offerta elettorale; la scelta va rispettata sempre. Sono disposto a collaborare in questo momento di difficoltà, ma se cè meno arroganza a più umiltà. Forse abbiamo fatto troppi musei di arte contemporanea ed abbiamo abbandonato le periferie. Bisognerebbe ricominciare da Argan / Nicolini, l'unico momento alto di progettazionee di realizzazione per Roma. Buon primo maggio di pensiero.Riccardo DominiciREPLICA:Mi dispiace di essermi espresso male. La frase del mio scritto era la seguente:
Il perché alcuni elettori si siano comportati in questo modo, e mi riferisco a elettori di Rutelli al primo turno che hanno disertato le urne al secondo, è già meno chiaro. Comportamento riprovevole, ma purtroppo ininfluente.
Il
comportamento riprovevole non si riferiva alla scelta di una
offerta elettorale piuttosto che di un'altra. Non mi sarei mai permesso di esprimere un tale giudizio di un elettore che compie il suo
dovere. Non giudico, infatti, per esempio, la scelta degli elettori tipicamente di estrema sinistra che nel Nord hanno votato per la Lega. Semmai il mio giudizio negativo è rivolto ai politici di sinistra, che tale scelta hanno provocato con i loro errori.
Il mio giudizio negativo, che credo di poter liberamente esprimere, riguarda quegli elettori che per pigrizia o disinteresse o perché ritengono più importante andare al mare "a mostrar la chiappe chiare", come diceva una nota canzone della mia ormai lontana gioventù, decidono di non andare a votare.
Ricordo che
il voto è sì un
diritto, ma è anche sempre un
dovere civile (anche quando, come per le amministrative, non è un obbligo di legge) e mi sembra riduttivo paragonare le elezioni all'offerta di beni di consumo sugli scaffali di un supermercato.
Nel caso specifico, il secondo turno coincideva, guarda caso, con un lungo/lunghissimo ponte. Più di duecentomila romani (non 1000 che potevano avere seri motivi), che al primo turno avevano variamente votato, tra le offerte elettorali e l'offerta vacanziera hanno preferito, guarda caso, quest'ultima, aggiungendosi agli astensionisti cronici. Scelta che è risultata ininfluente perché gli elettori di Alemanno hanno deciso di compiere il loro dovere. E non solo quelli che al primo turno avevano già votato Alemanno, ma anche altri 105.000 che avevano espresso un voto diverso al primo turno. Riprovevole il comportamento dei duecentomila e, in particolare, anche ininfluente quello degli 87.000 che al primo turno avevano votato Rutelli (perché non sarebbero bastati - ma non lo sapevano, prima).
Spero di aver chiarito l'equivoco causato da un concetto espresso forse malamente.
Nando