Voci indipendenti di liberi cittadini nella costruzione e nella vita del partito nuovo
lunedì 6 luglio 2009
Verso il congresso:
voci di cittadini
a cura di RNxPD
(11:44)
Pubblichiamo alcune e-mail ricevute a commento dei primi articoli riportati sul blog.



UN CONTRIBUTO PER IL CONGRESSO

Per anni nel centrosinistra ci si è lamentati di non aver fatto una legge sul conflitto di interessi, dimenticando che una legge precisa ed estremamente valida già esisteva ed in base alla quale Berlusconi non avrebbe potuto candidarsi avendo in concessione le frequenze per le sue televisioni. Purtroppo una persona molto furba sostenne fosse meglio avere come avversario una “anatra zoppa”. Tutti approvarono contenti di tale astuzia.

Col primo governo Prodi nuove forze si mobilitarono per cercare di far diventare più giusto questo paese superando le vecchie divisioni del centro-sinistra nell’ULIVO. Ma una persona molto furba decise che era meglio puntare sulla “bicamerale” e su un accordo con la destra per “migliorare” la Costituzione. I più approvarono tale astuzia che indeboliva gravemente l’attività di governo ma dava lustro al presidente della bicamerale.

Uno dei problemi che il governo Prodi aveva iniziato ad affrontare era la crisi della TELECOM. Con il provvidenziale intervento del “rivoluzionario” Bertinotti che chiedeva le 35 ore il governo cadde in tempo per consentire al “fine politico” di cedere (regalare gratis?) la Telecom, tramite un gruppetto di “coraggiosi”, al proprietario della Pirelli che provvide ad alleggerirla del patrimonio immobiliare. Comunque la persona furba alla caduta del governo poteva creare una ricca fondazione come supporto alla propria corrente.

Oggi la furbissima persona vuole condizionare il congresso del partito democratico con un candidato scelto con furbizia. Dobbiamo tutti augurarci e lavorare perché finiscano le furbizie ed i furbi vadano a navigare in acque lontane.

Giovanni Crescimanni (Roma)



Il tuo intervento, caro Nando, va diretto al problema: le indicazioni circa « il progetto politico, la costruzione del partito, la strategia per l'alternativa di governo (ossia, la politica delle alleanze) ». Alcune riflessioni.Riguardo la comunicazione
Sono (ero, in ogni elezione politica) nella mailing list di Santagata. Non ricevo più nulla. Quanto tempo occorre per filtrare notizie nei siti ufficiali del partito in modo da « avere un’idea » sintetica della strategia di azione politica e poterla trasmettere (ognuno di noi ha una sua mailing list) ? Ho l’impressione che l’informazione sia gestita come se il partito avesse ancora 1,5 milioni di iscritti e non ci fosse internet. Molto di più contano i « movimenti di opinione ».

Riguardo l’azione politica, mi limito a considerare.

Testamento biologico – dopo l’episodio Binetti, ieri leggo (televideo) un intervento di Rutelli (si definisce « liberal democratico »): « "mi preoccupa la natura di un congresso aperto perché lo schema con cui era stato pensato era per la riconferma del segretario uscente e non si adatta ad un dibattito come questo". No a "compromessi pasticciati". "superare il concetto di leadership solitaria" ». Una risposta immediata alla candidatura di Marino ? Un rifiuto netto al confronto « aperto », cioé di fronte all’opinione pubblica ? Mi sembra incredibile.
Infine bisognerà pure che si affrontino questi nodi:

  1. Il Pd é nato in fretta senza fare chiarezza su come gestire la dialettica interna
  2. In molti percipiamo la sua nascita come un’operazione di vertice basata su un progetto politico noto solo a pochi (o inesistente)
  3. La gestione é condizionata da convivenze inconciliabili, e sempre più evidenti
  4. Il partito di centrosinistra non c’é ancora e soprattuto sembra che si pensi di sbarrarlo a sinistra.
  5. I 4 milioni di elettori alle primarie di Prodi sembrano spariti, eppure sono li’: é cosi’ difficile uscire allo scoperto e recuperarli ? forse manca dinamismo organizzativo, ma anche politico (nessuna dichiarazione sulla "cena" relativa al lodo Alfano -altamente immorale - a meno che nel Pd non si pensi che non sia avvenuta)

Cosimo De Benedictis , da Bruxelles



Saluto la candidatura di Ignazio Marino con grande speranza.
Mi sono iscritto dopo le primarie ed ho trovato un PD ancora bloccato dalla paura del cambiamento.

Nel mio Circolo, qualsiasi proposta di innovazione formulata per ravvivare la vita del Circolo - e fermare lo svuotamento progressivo di presenze - è caduta nel vuoto per volontà degli ortodossi, per la maggior parte "giovani", che a 35/40 anni, ne hanno già più di 20 di militanza.

Rispetto chi è entrato precocemente nel partito ed è cresciuto nella convinzione che l'ubbidienza sia una necessità, ma preferisco le "conversioni adulte" ancehe in politica, perché sono più sofferte e portano nella scelta un passato spesso più ricco di esperienze e fortificato da dubbi.
Spero che Marino - o Bersani, Franceschini, che considero comunque persone di grande spessore - ricomincino dai Circoli, per renderli luoghi interessanti, di servizio al territorio e partecipazione politica vera.
Perché mi rifiuto di pensare che le primarie siano state solo una "bolla democratica".

Massimo Marnetto - Roma